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Corrotti per il bene comune restituiscano cio' che hanno rubato
Corruzione, oltre un milione e mezzo di firme per non tacere
Contro la corruzione e per chiedere l'attuazione delle norme che prevede la confisca e riutilizzo sociale dei beni sottratti ai corrotti Libera ha raccolto oltre un milione e mezzo di cartoline firmate e gia' indirizzate al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
"Corrotti per il bene comune restituiscano cio' che hanno rubato" è il titolo della campagna di Libera e Avviso Pubblico iniziata nel dicembre 2010 e che da Aosta a Trapani ha visto il coinvolgimento di associazioni, sindacati, studenti, botteghe del commercio equo e solidale, amministratori con una modalità semplice e diretta: una cartolina da leggere, condividere e firmare e indirizzata al Presidente della Repubblica quale garante della Costituzione.
Nell'Appello-cartolina Libera si rivolge al Presidente della Repubblica per chiedere di intervenire, nei modi che riterrà più opportuni, affinché governo e parlamento adeguino il nostro codice alle leggi internazionali anticorruzione, a partire da quelle stabilite dalla Convenzione di Strasburgo del 1999. E perché venga finalmente data piena attuazione alla norma, già introdotta nella Finanziaria 2007, che prevede la confisca e il riutilizzo sociale dei patrimoni sottratti dai corrotti al bene comune. Davanti alla costi della corruzione diretti ed indiretti non si deve tacere. Non puo' essere normale la corruzione perche' non è normale una società che ruba a se stessa. E' una tassa occulta- conclude Libera- che trasforma risorse pubbliche, destinate a servizi e opere, in profitti illeciti. E' come se ogni italiano fosse costretto a versare 1.000 euro l'anno nelle casse del malaffare e dell'illegalità."
Per maggiori informazioni:
Visitate il sito di Libera ( www.libera.it)
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